Sedersi al tavolo del ristorante è una coccola, o per alcuni un’abitudine, che merita le giuste attenzioni, sotto ogni punto di vista.
Una volta la relazione tra ristoratore e cliente avveniva in modo molto personale e diretto.
Il gestore di un locale poteva controllare tutti i touchpoint dell’esperienza offerta: dalla prenotazione all’accoglienza, con un controllo totale anche sui feedback rapidi del cliente.
Ciò vuol dire, per chi aveva sguardo attento, avere la possibilità di ascoltare e comprendere qualsiasi espressione di assenso o dissenso con conseguente possibilità di reazione correttiva in tempo reale.
Con queste modalità, errori di servizio e sviste tecniche potevano essere recuperate in modo rapido e con una certa umanità.
Non sono lontani i tempi in cui si andava al ristorante per l’ambiente, l’amicizia, il clima, a dispetto magari anche del menù.
L’aumento delle piattaforme di delivery e le comunicazioni digitalizzate hanno portato grandi cambiamenti anche nei ristoratori vecchia scuola, che si sono dovuti abituare a nuovi linguaggi e nuovi metodi di contatto con il cliente.
Impossibile da ignorare è il tema della fidelizzazione che, al giorno d’oggi, avviene con nuove modalità, e soprattutto a distanza.
In questo nuovo scenario entrano in gioco elementi atti alla comunicazione con il cliente in modo nuovo, più lontano e distaccato forse, ma per certi versi più fidato.
Le regole del gioco sono semplici:
Quando dobbiamo fare una scelta, a chi chiediamo aiuto? A chi ci rivolgiamo per un consiglio?
La risposta più ovvia è anche la più giusta: ci rivolgiamo ad amici, parenti e in generale di chi ci fidiamo di più!
Questo basilare processo decisionale si applica ad ogni sfera della vita, e da qualche tempo, anche alla ristorazione.
Di cosa stiamo parlando?
Si chiama Momento 0 della comunicazione, quello in cui si effettua una scelta in base alla condivisione di esperienze, solitamente tramite social network e recensioni online, e per i locali, TripAdvisor ne è il protagonista.
TripAdvisor è la chiave per un aumento considerevole dei clienti di un’attività, ma solo se viene utilizzato in modo corretto.
Tutto si basa sul scegliere le parole chiave con molta cura. La terminologia SEO si basa sullo studio e utilizzo dei termini con cui un’attività viene ricercata sui motori di ricerca.
Avete mai notato che le pagine di TripAdvisor compaiono regolarmente tra i primi risultati? Ecco, quello è l’obiettivo.
Oltre a ciò è indispensabile rendere la pagina più “social” collegandola ai profili personali così da migliorare le prestazioni complessive della ricerca, sponsorizzare e inserire le informazioni necessarie.
Ora, il tasto dolente. Le recensioni
La parte fondamentale di TripAdvisor è sicuramente data dal rapporto con i clienti.
Bisogna incoraggiare a lasciare una recensione, ma bisogna anche aspettarsi che possa essere negativa. A volte siamo convinti di aver lavorato bene, ma per qualche motivo, questo non è stato percepito dal cliente.
Non è grave, siamo umani ed essere oggetto di critica ci rende ancora più autentici. L’importante è saper rispondere con garbo, cortesia e non uscire mai di senno.
Questo non vuol dire ingurgitare rospi di continuo, ma saper mantenere una forma di eleganza che porterà nuovi frutti, quando la risposta perfetta verrà letta da altri futuri clienti.
Infine, per poter utilizzare bene TripAdvisor serve molta costanza e un continuo controllo del profilo, solo così si potranno misurare i risultati con un conseguente miglioramento delle performance complessive.
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